Turismo in Tuscia e Sabina 2020
La provenienza della maggior parte dei turisti nelle province considerate è nazionale (1,3 milioni di presenze nel viterbese e solo 59 mila nel reatino), con il Lazio stesso quale regione di partenza del turista al primo posto (602 mila nel viterbese e 88 mila nel reatino). Per entrambe le province la percentuale di stranieri sul totale delle presenze è di circa il 19%
La provincia di Rieti – e la Sabina in particolare – è al penultimo posto nazionale per presenze turistiche (315.000 negli ultimi sei anni); appena un po’ migliore la situazione in Tuscia e Maremma laziale, ma con riferimento ad alcune zone più vicine a Roma, o al mare.
Resta la questione ancora critica dell’accessibilità dell’area interna della Tuscia viterbese – caratterizzata prevalentemente da un turismo di prossimità, soprattutto estivo, legato alla presenza dei laghi (Vico nel nostro caso) e della campagna. La riconversione economica in atto verso il turismo, malgrado vari tentativi, manca di una vera e propria operazione di marketing territoriale con la messa a sistema degli attori principali. I servizi culturali, ricettivi e di ristorazione si candidano al momento sul mercato anche internazionale in ordine sparso (Report “Arrivi turistici” della Regione Lazio, 2020).
Trend nazionale 2022-2023
L’Istat segnala nel 2022 un incremento annuo delle presenze soprattutto di stranieri (+84,8%), mentre per i residenti la crescita è pari a +12,9% rispetto al 2021.
Anche i primi dati provvisori del 2023 (gennaio-febbraio), sembrano confermare la definitiva ripresa del settore (+45,5% le presenze complessive rispetto allo stesso bimestre dell’anno 2022), con una crescita rilevante sia delle presenze straniere (+70,5%) sia di quelle domestiche (+28,8%). Se i dati relativi ai prossimi mesi confermeranno questa tendenza, sarà possibile registrare nel 2023 il pieno recupero – e forse anche il superamento – dei livelli pre-pandemici.
rispetto al 2021
rispetto al 2021