
Brand turistici: la riconoscibilità favorisce la ripresa
Contesto turistico tipico, comunemente riconoscibile e riconosciuto nell’immaginario collettivo, tendenzialmente omogeneo dal punto di vista paesaggistico e/o culturale: i luoghi con queste caratteristiche hanno registrato nel 2022 un incremento dei flussi turistici rispetto al 2021 e oltre la metà delle 21 aree prese in esame dall’Istat hanno realizzato volumi di presenze turistiche superiori o comunque in linea con quelli pre-pandemici.
Lago di Garda, Valle d’Itria, Langhe e Roero, Cinque Terre, Salento, Maremma toscana e laziale, Val Gardena, Lago Maggiore e Gargano e Isole Tremiti si posizionano su livelli superiori a quelli del periodo pre-pandemico.
Anche “Grandi città” (i 12 comuni italiani con più di 250mila abitanti) hanno mostrato decisi segnali di ripresa rispetto al 2021, con un incremento delle presenze pari al 104,4% contro il +39,3% medio nazionale – questa è anche la categoria che ha tuttavia subito le maggiori perdite durante il periodo pandemico e che ancora non ha raggiunto i livelli del 2019 (-21,0% contro il -7,8% della media nazionale).
Tra i comuni che registrano maggiori incrementi rispetto al 2021, vi sono quelli a vocazione montana e con turismo termale (rispettivamente +46,8% e +43,2%). Seguono i comuni a vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica (+39,3%).
Per i circa 350 “Borghi più belli d’Italia”, che rappresentano il 6,1% della superficie totale nazionale e dove risiede il 2,4% della popolazione italiana, la performance turistica risulta nettamente migliore della media nazionale. Le presenze del 2022, infatti, superano i livelli pre-pandemici del 2019, con un incremento del +13,7% delle presenze.