Tra sapori antichi, ricette rustiche e prodotti genuini, il piacere del gusto è all’insegna di un’esperienza autentica.

Sono ben 456 le specialità del Lazio censite da Coldiretti per la Mappa del gusto “Made in Lazio” tra i 5450 prodotti censiti a livello nazionale.  Le tipicità regionali e locali sono state presentate in occasione dell’inaugurazione del XX Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti a Villa Miani a Roma.

 

Recupero della tipicità. Per entrare nella lista, le specialità devono essere ottenute secondo regole tradizionali, protratte nel tempo per almeno 25 anni. Un recupero delle antiche colture, delle razze a rischio estinzione e delle ricette tipiche che contribuisce a preservare tradizioni minacciate negli ultimi anni dall’agricoltura intensiva, dalle monoculture e dall’Ogm. Le categorie dei prodotti sono state suddivise in diversi gruppi tra pane, paste e dolci,  quello della della frutta, verdura e ortaggi, il gruppo delle specialità a base di carne, formaggi e gastronomia, ma anche bevande analcoliche, distillati, liquori e birre, i mieli, i prodotti della pesca e condimenti.

I borghi sono i custodi delle specialità e un volano per la spesa turistica. Secondo quanto rilevato dall’indagine Coldiretti/Symbola, nei piccoli borghi nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali, “una ricchezza conservata nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche. Un patrimonio che spinge a tavola un terzo della spesa turistica alla scoperta di un Paese come l’Italia che è l’unico al mondo che può contare sui primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare”.

 

Prodotti tipici della Sabina. Per la Sabina riflettori accesi sul Cacio Magno di Poggio Mirteto.

Secondo la leggenda lo stesso Carlo Magno, durante il suo viaggio verso Roma, fermandosi all’Abbazia di Farfa, assaggiò il formaggio che portò poi con se’. Ancora oggi, preserva il gusto autentico e la genuinità di un tempo.

Oltre all’olio d’oliva extravergine, un marchio che si sta affermando, o l’Amatriciana di Amatrice ormai nota in tutto il mondo, sono numerose le aziende in Sabina che, grazie alle ricerche e ai numerosi studi condotti da decenni dagli agronomi in collaborazione con gli agricoltori e allevatori, hanno investito e avviato importanti attività destinate al recupero delle produzioni di antiche colture e tipicità. Dagli allevamenti del suino nero dei Monti Sabini o maiale nero reatino nell’area di Greccio e Contigliano al grano, ai frutti e semi antichi, ai liquori come la Genziana, fino alla birra artigianale e ai prodotti caseari.

Il segreto di queste ricchezze risiede proprio nella tradizione e nelle ricette tramandate di generazione in generazione. Risorse da valorizzare e difendere.